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Il brano è un’amara e feroce critica a tutte quelle istituzioni – politiche e religiose – che con i loro compromessi, con il loro far finta di non vedere non fanno altro che normalizzare l’illegalità, creando attorno alla mafia un’intollerabile forma di consenso. E sono proprio tutte queste figure ipocrite che si alternano nel videoclip che accompagna il brano, nel quale il regista Fabio Pannetto pone poi l’accento sull’importanza del gioco della campana come metafora di vita: un percorso tracciato sull’asfalto con un gesso bianco inizialmente da un adulto e completato poi dai bambini che rappresentano il futuro, il segno tangibile di un cambiamento, di una rinascita verso un mondo in cui poter esprimere le proprie opinioni liberamente avendo il coraggio di non abbassare lo sguardo di fronte alle ingiustizie, ai soprusi, all’illegalità. -------- The song is a bitter and fierce criticism to all those institutions - political and religious - that with their compromises, with their pretending not to see do nothing but normalize the illegality, creating around the mafia an intolerable form of consent. And it is precisely these hypocritical figures that alternate in the video clip accompanying the song, in which the director Fabio Pannetto then emphasizes the importance of the game of the bell as a metaphor for life: a path traced on the asphalt with a white chalk initially by an adult and then completed by the children who represent the future, the tangible sign of a change, of a rebirth towards a world in which to be able to express their opinions freely, having the courage not to look down in the face of injustice, abuse of power , to illegality.

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